lunedì 23 dicembre 2013

Promemoria


In realtà un viaggio in Oriente, è non solo un'esperienza dell'anima, degli occhi, un brivido culturale, un guado dell'intelligenza, un rivolgimento degli archivi mentali: è un'esperienza del corpo. (…) Il viaggiatore che si avventura in terre asiatiche meridionali usi con parsimonia di quella delicata macchina che gli fu prestata all'inizio del suo destino. E' probabile che la sua macchina non sia stata progettata per questi percorsi, queste temperature; potrà superarli, se avrà cautela e pazienza e riserbo. Usare le marce basse, tenersi sottocosta, spendersi con una sapiente alternanza di generosità e di avarizia. Non credere alle guide ingenue o apertamente omicide che suggeriscono variate e folgoranti esperienze con le varie cucine orientali; l'europeo che, avido di esperienze, scenderà dall'aereo e si precipiterà sui buoni cibi piccanti locali, e ci berrà sopra la buona birra locale, è assai probabilmente destinato a diventare un conoscitore di cessi malesi, un esperto di latrine da non avere l'uguale, un intenditore di luoghi di comodo.

Giorgio Manganelli, Cina e altri Orienti






lunedì 23 settembre 2013

Nostalgie



Oltre le illusioni di Timbuctù
e le gambe lunghe di Babalù
c'era questa strada...
...Questa strada zitta che vola via 
come una farfalla, una nostalgia,
nostalgia al gusto di curaçao...
forse un giorno meglio mi spiegherò...

Paolo Conte, Hemingway



sabato 13 luglio 2013

Viaggi

Nella mia vita i viaggi sono stati frequenti. Molto più di quanto potessi immaginare negli anni dell'infanzia e dell'adolescenza. Il modo migliore di viaggiare è a cavallo o per mare, in nave, barca, scialuppa, veliero, rimorchiatore, transatlantico...E'ciò che preferisco. Con il passare degli anni mi è toccato viaggiare in treno, in auto e, sempre più spesso, in aereo. Ma nulla può eguagliare la sensazione di avanzare in perenne allontanamento sulla curva della terra o del mare

Francisco Coloane, Una vita alla fine del mondo

sabato 6 luglio 2013

Consigli


"Quando arrivi in un posto lontano informati subito sul modo piu' rapido per ripartire:
orari e frequenze di corriere, treni o aerei. Devi sempre sapere in anticipo come farai ad andartene"


Mort Rosenblum, a Paul Theroux (cit.in Paul Theroux,Il Tao del Viaggio)







mercoledì 3 luglio 2013

Bagaglio

Durante il viaggio riconoscemmo che era stato molto conveniente esserci alleggeriti lasciando da parte tutto quello a cui potevamo rinunciare. Se non ci si è arrampicati su pareti rocciose, non si sono attraversate paludi, non ci si è insinuati in passaggi angusti e ostruiti, non s'immagina quanto sia d'impedimento un piccolo carico, quanto possa gravare un piccolo peso, quanto spesso l'uomo che a casa ha scelto la risolutezza sarà contento, nell'ora dell'oscurità e della fatica, di essersi lasciato alle spalle tutto meno che se stesso

Samuel Johnson, Journey to the Western Islands of Scotland
(cit.in Paul Theroux. Il Tao del Viaggio)

giovedì 6 giugno 2013

Io

Il punto non è il paesaggio che hai intorno, ma il modo in cui ci vivi dentro. Il mondo è il tuo specchio: le parti che osservi più spesso sono quelle in cui riesci a rifletterti, le cose che ti colpiscono sono scoperte di te. Probabilmente amo New York per questo: perché, tra le infinite città che contiene, c’è anche quella che mi assomiglia. Io preferisco la mattina presto alla sera tardi. Preferisco i margini di Brooklyn, i quartieri vicino all’acqua, a tutti i possibili centri di Manhattan. Preferisco i marciapiedi deserti alle strade gremite, le vecchie fabbriche in mattoni rossi ai grattacieli. Non è New York a essere così, sono io. Il marciapiede deserto sono io. La fabbrica in mattoni rossi sono io.
Paolo Cognetti, blog "Capitano mio Capitano" 
("Dove si guarda è quello che siamo", 31 ottobre 2011)



domenica 5 maggio 2013

Assioma

Puntando verso la corriera che li aspettava, i turisti si congratulavano l'un l'altro perché tutto costava così poco. Non se ne rendevano conto, ma è quasi assiomatico che il traffico aereo appioppi i turisti ai paesi più disastrati del mondo. Il turismo, praticato con grande energia soprattutto nelle società più statiche, significa di solito questo: i ricchi, che si possono muovere, fanno visite a casaccio ai poveri, che sono bloccati

Paul Theroux, L'ultimo treno della Patagonia

sabato 9 marzo 2013

Felicità


Se la nostra esistenza si svolge all'insegna della ricerca della felicità, forse poche cose meglio dei viaggi riescono a svelarci le dinamiche di questa impresa - completa di tutto il suo ardore e di tutti i suoi paradossi. Benchè in maniera indiretta, infatti, i viaggi contengono una chiave di lettura del senso della vita che va oltre le costrizioni imposte dal lavoro e dalla lotta per la sopravvivenza; ciononostante raramente vengono considerati stimolanti sul piano filosofico poichè sembrano richiedere considerazioni di ordine eminentemente pratico. Veniamo così inondati di consigli sul "dove" ma poco o nulla ci viene domandato circa il "come" e il "perchè" del nostro andare.  Eppure l'arte di viaggiare pone una serie di interrogativi niente affatto semplici o banali, e il cui studio potrebbe modestamente contribuire alla comprensione di ciò che i filosofi greci indicavano con la bella espressione "eudaimonia", ovvero felicità. 

Alain De Botton, L'Arte di Viaggiare

sabato 16 febbraio 2013

Architetture

Niemeyer concepisce la dimora umana in forma di corpo di donna, di costa sinuosa o di frutto tropicale. Anche in forma di montagna, se la montagna si staglia in belle curve contro il cielo, come nel caso delle montagne di Rio de Janeiro, disegnate da Dio il giorno in cui Dio si credette Niemeyer

Eduardo Galeano, Memoria del Fuoco III, Il Secolo del Vento ("Niemeyer - 1960 - Rio de Janeiro")


giovedì 17 gennaio 2013

Osservare

Esplorare non significa tanto coprire una distanza in superficie, ma studiarla in profondità: un episodio fuggevole, un frammento di paesaggio o un osservazione colta al volo potrebbero costituire l'unico mezzo per comprendere e interpretare delle zone che altrimenti resterebbero prive di significato

Claude Lévi-Strauss, Tristi Tropici

lunedì 7 gennaio 2013

Finestre


"Lei è all'orizzonte" dice Fernando Birri. "Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l'orizzonte si sposta dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l'utopia? Serve proprio a questo: a camminare."

Eduardo Galeano, Las palabras andantes, Finestra sull' utopia