sabato 10 ottobre 2015

Viaggiatori sedentari


Un tempo si partiva per viaggiare; oggi nella maggioranza dei casi si parte per arrivare. Si parte da Roma e si arriva a Milano, a Parigi, a Berlino, a New York, a Hong Kong, a Pechino, a Tokyo, ma fra la partenza e l'arrivo c'è il vuoto, un tratto di matita sulla carta geografica , senza tappe, senza incontri, senza paesaggio, senza avventura. Sono chilometri “ciechi” di cui non serbiamo memoria. Ci accorgiamo così che il progresso dei mezzi materiali provoca talora scarti e mutamenti nelle idee generali, nel nostro caso muta il concetto stesso di viaggio che non è più un percorso ma una partenza e un arrivo. E' nata una nuova specie di “viaggiatore sedentario”, alla quale appartengo anch'io.

Luigi Malerba, Il Viaggiatore sedentario (1993)